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VITELIU Lyrics
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VITELIU
Sono giunto da una terra
Da un divino percorso nel segno del Toro.
Ruvide mani, fango sul corpo
Impugno il ferro.
Non c’è arte né parole
Figli dei Lupi
Padri dei campi.
Acciaio sul mio corpo,
Il sacrato.
Dalle vette alle acque.
Guerrieri
Del greco Ares
Mamerte
Popolo di eroi
Sanniti
Irpini
Lucani
L’italia spetta a noi.
Guerrieri
Del greco Ares
Mamerte
Popolo di eroi
Marsi
Peligni
Vestini
L’Italia spetta a..
Noi!
Antichi scudi, stringiamo al petto,
Sferzate!
Kardiophilakes italiche corazze.
Illese!
E lame, cuspidi scarlatte,
Mamerte!
Del Dio abbiam la furia
L’odore del fuoco
S’avverte!
Guerrieri
Del greco Ares
Mamerte
Popolo di eroi
Marrucini
Asculani
Frentani
L’Italia spetta a noi.
Guerrieri
Del greco Ares
Mamerte
Popolo di eroi
Nolani
Venusini
Ipygi
L’Italia spetta a noi.
"IN QUESTI LUOGHI SORGEVA L'ANTICA CORFINIUM CUORE DELLA TERRA PELIGNA ASSURTA A CAPITALE DEI CONFEDERATI NELLA GUERRA SOCIALE DEL I SEC. A.C. E RIBATTEZZATA I T A L I A SACRO NOME PRIMIERAMENTE QUI ACCLAMATO AUSPICIO ALL'UNIONE DI TUTTE LE GENTI DELLA PENISOLA NELLA PATRIA COMUNE"
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A Diana
Volta lo sguardo
Il collo inarca
Torna ad esser stella
Dentro me, dentro te.
Non più uomo, né mai donna
Vestiran di rami foglie e lunga chioma,
Per cui esser non v’è al sospiro di te.
Invoco te in mia mente
Sospiro sognante.
Per ciò che promettemmo
Gioia mai dolor nel tempo senza tempo.
E guardo lontano ove fuoco mi porta
All’ingresso del mondo, danzante, ritrovo il tuo corpo,
Avvolge le fiamme ed ha notte dal cuore infinito
Ma spezzato nell’esser, come strali nel petto
Ti brucia vivo.
Invoco te in mia mente
Sospiro sognante.
Per ciò che promettemmo
Gioia mai dolor nel tempo senza tempo.
Su, devoti a Diana, fanciulle e fanciulli innocenti, preghiamo nel canto Diana, fanciulle e fanciulli innocenti. O grande Latonia, sangue santo di Giove, che a Delo tua madre depose accanto all’ ulivo, perché di monti e di boschi e di macchie profonde e di fiumi sonanti tu fossi signora,
T’invocano Madre Lucina in doglia le puerpere
Ti chiamano Magica Trivia
E Luna di luce riflessa.
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Battaglia Di Porta Collina
Rimango immobile dinanzi queste mura
Attendo il fato, il destino. Qui.
Come lame fiammeggianti scrutano l’orizzonte
Presenzieremo queste Torri.
Che al ciel guardano,
che il cammino bloccano
Noi servitori nella nostra terra, noi non diamo tregua
Tanti nomi ma una sola stella.
Oh Porta Collina
Le tue mura in rovina.
Gladio ed adrenalina
L’antico Calor fiume sacro
Ora bagna piede straniero
Nemici tra le nostre genti, nemici nelle nostre case, dentro i nostri Templi.
Non di lingua latina
Le nostre bocche si ungeranno
Del linguaggio degli Avi, antico osco
Unica tribù, stirpe pronta a tutto.
Il Gladio in su!
Oh Sanniti
Lottiamo!
Cuore romano, spezziamo
Oh Sanniti
Urliamo!
Nella grazia degli Dei moriremo.
“E guardo oltre, l’orizzonte infiamma il mio cuore,
il mio popolo ha riversato in me ogni sua speranza,
non si contanto le lame, Legio Linteata urla il suo ardore,
c’è chi prega, chi contempla, c’è chi freme nel prendere vita romana.
Non siamo fatti per essere piegati, meglio la morte, meglio la storia.”
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Disfatta
E' l'alba
Sento stridere le carni
Morsa stringe il petto
E' il giorno.
Siam nati per esser ciò c'oggi diverrem.
Nessun altro destino
Legio Linteata
Sacrificio.
in austero locus, vento ai drappi.
Unica Legione
Sul petto l'orbe
Corazza d'aulico chiaror
Alla fonte di sangue s'abbeverà.
Son qui.
Son qui.
solo, vento mi guida verso l'altare,
non odo foglia cader, nè corsa di animale,
non gioco di fanciullo, nè lacrima di puerpera.
Son qui.
giuramento sarà, lotta eterna,
la mia esistenza nessun altro scopo avrà.
Son qui.
Al servizio della mia gente
La mia stirpe mi condurrà
Legame di sangue,
Perchè solo io non sarò
Siam qui.
per onorare ciò che è stato,
per difendere ciò per cui siam morti
Siam qui.
per ricordare che l'oblio imposto dal vincitore,
s'è infranto.
Siam qui.
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AL DI' DELLE FORCHE
saltus duo alti
angusti silviosique sunt
montibus (circa perpetuis)
inter se iuncti,
(due gole profonde, strette, ricoperte di boschi, congiunte l'una all'altra da monti che non offrono passaggi)
Iacet inter eos
satis patens clausus
in medio campus (herbidus aquosusque)
per quem medium iter est.
(delimitano una radura abbastanza estesa, a praterie irrigate, nel mezzo della quale si apre la strada)
Sed antequam venias ad eum,
intrandae prima angustiae sunt
et aut eadem qua te insinuaveris
retro via repetenda aut,
(ma per arrivare a quella radura bisogna prima passare attraverso la prima gola; e quando tu l'abbia raggiunta, per uscirne, o bisogna ripercorre lo stesso cammino)
si ire porgo perras,
per alium saltum artiorem impeditoremque evadendum
(o, se vuoi continuare in avanti, superare l'altra gola, più stretta e irta di ostacoli)
In eum campum via alia per cava rupem Romani demisso agmine cum ad alias angustias protinunt pergerent,
saepta deiectu arborum saxorumque
ingentium obiacente mole invenere
(I romani, discesi con tutto l'esercito nella radura per una strada ricavata nelle rocce, quando vollero attaccare senza indugi la seconda gola, la trovarono sbarrata da tronchi d'albero e da ammassi di poderosi macigni).
diúveí diúveí embratur embratur
(a Giove a Giove Imperatore Imperatore)
leígúss leígúss ururú ururú
(legioni legioni piegate piegate)
diúveí diúveí embratur embratur
(a Giove a Giove Imperatore Imperatore)
maatreís maatreís víteliú víteliú
(madre madre Italia Italia)
intuentesque
alii alios,
cum alterum quisque
compotem magis
mentis ac consilii ducerent,
diu immobiles silent.
(si guardano gli uni gli altri come se ciascuno cercasse nel viso del compagno un'idea o un progetto di cui si sente privo: immobili in lungo silenzio)
disfatta a voi sarà nell'antica stretta di Arpaia
Romani
sputo e sangue.
piegati
al dì delle forche
disfatta a voi sarà nell'antica stretta di Arpaia,
vento s'alzerà sulle vostre tracce di memoria,
lama fenderà scudo e viso di Romana storia,
sole sorgerà nell'antica terra di Italia.
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Primavera Sacra
Noi gioventù condotta
Da un vessillo, uno stendardo
L'animale sacro
Il velo sul mio volto
Futuro regno
Mamerte conducimi
E libera il mio cammino,
Sul mio volto le paure non contano più niente
La nostra storia inizia qui
Sacro, Lago, Cutilia
Alziamo le nostre lance
futuro popolo del Samnium
Dove toro ci condurrà
Dove soggiogazione del nemico sarà
Dove terra fertile avrò
Dove lama infrangerò.
Ver Sacrum
Settemila lance
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Sabella Carmina
Santo il segno sulla lapide
Il vincolo con gli Dei non cesserà mai
Giove, Dio dell'Essere
Spiriti, Numina,
Divinità.
La nostra Terra, vostro riflesso
Ciò che è stato giurato, sigillo nel tempo che verrà.
E danza!
Fu fatta sotto le acque,
Consacrato!
Il mio Tempio risuona di voi
Nel Secolo degli Dei.
Purificazione!
Il nemico bastardo non contaminerà
Amuleto di nero splendore,
L'aruspice divinatore,
Alla vittoria ci condurrà
Nell'Hurz delle
Divinità
--
I'm the thunder's roar, and the lightning' strike
with me Kydoimos walks, for me Makahi fights
No time to forgive, the abysmal sight above the skies,
as Epis, Deimos and Fobos set this world on fire.
Death howls in me
within and so without
Oh Queen of battlefields, cast your shadow on the Earth
With thy glimmering eyes i'll rule the world,
Nerio take my hand, blow the wind ,
destroy the whole
world!
So i spoke,
So i won.
Channelling thousand aeons
In my empty hand.
Triggering thousand souls
On your filthy land.
Materializing thousand slaves
To unleash on you
Overwhelming force
That shall cause you to
Fight.
Lie.
Die.